Attività Didattiche

Il gruppo di lavoro

asilo-nido-peter-pan-bambini-neonati-pernumia-padovaL’organico di un asilo nido è composto da diverse figure professionali: coordinatore, educatori, personale ausiliario che costituiscono collegialmente un gruppo di lavoro al quale sono attribuiti specifici compiti di programmazione e di organizzazione dell’attività educativa.

La Coordinatrice è la figura che garantisce la funzione di coordinamento pedagogico del micronido. Essa ha compiti di indirizzo e sostegno tecnico al lavoro degli operatori, anche in rapporto alla loro formazione permanente, di promozione della qualità del servizio, di monitoraggio e documentazione delle esperienze, di sperimentazione di soluzioni innovative, di raccordo tra i servizi educativi, sociali e sanitari, di collaborazione con le famiglie e la comunità locale, anche al fine di promuovere la cultura della prima infanzia. Il suo ruolo viene svolto in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale, con la Scuola dell’Infanzia adiacente e con i servizi pediatrici, sociosanitari ed educativi del territorio.

Mediante la formulazione e l’attuazione di progetti educativi caratterizzati da intenzionalità e continuità il personale educativo si prende cura dei bambini e aiuta la loro formazione  con lo sviluppo di competenze emotive-affettive, sociali e cognitive. Il lavoro dell’educatore conduce il bambino ad essere autonomo, a costruire la propria identità e a diventare partecipe e attivo del proprio progetto educativo. L’educatore predispone ambienti, spazi e materiali; pensa, organizza e conduce attività, si occupa dei momenti molto delicati di cura e relazione, come il cambio, il pasto e il sonno; si rapporta con il singolo bambino e con il gruppo, accoglie i genitori collaborando nel compito educativo.

Il personale ausiliario si prende cura degli spazi legati al gioco ed alle routine, garantisce la pulizia e l’igiene dell’ambiente.

Progettazione educativa annuale

asilo-nido-peter-pan-bambini-neonati-attivita-didattiche-formative-pernumia-padovaLa progettazione educativa è uno strumento indispensabile che l’equipe educativa predispone definendo l’itinerario progettuale basato sulle seguenti tappe:

  • individuazione degli obiettivi educativi del gruppo di bambini e degli obiettivi declinati per fasce di età;
  • individuazione delle attività ludico/conoscitive da proporre ai bambini coerentemente con gli obiettivi previsti;
  • definizione dei tempi per la realizzazione delle attività;
  • scelta dei materiali.

La progettazione educativa viene predisposta annualmente in forma scritta e consegnata a tutte le famiglie.

È fondamentale, per una corretta continuità tra il lavoro svolto all’asilo nido e la vita in famiglia, che ci sia una stretta condivisione con le famiglie degli obiettivi della progettazione educativa dell’anno. Per questo la progettazione viene presentata durante un’assemblea a tutte le famiglie dei bambini iscritti prima dell’inizio delle attività.

Conoscere le finalità e gli obiettivi educativi delle attività che si propongono al micronido permette alle famiglie di seguire passo a passo lo sviluppo dei propri bambini allineandosi così ai loro tempi e alle loro esigenze.

Alcuni nostri laboratori e attività

Progetto educativo micronido "Peter Pan"

Il micronido, in accordo con i principi della nostra Costituzione, concorre in primo luogo a promuovere la formazione integrale della personalità dei bambini fino a tre anni di vita, nella prospettiva di soggetti liberi e responsabili. Operando in questa direzione con sistematica professionalità pedagogica, di vuole contribuire alla realizzazione del principio dell’uguaglianza delle opportunità e alla rimozione degli “ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori dell’organizzazione politica, economica e sociale del paese.” (art.3 della Costituzione italiana)

Lo spazio di micronido vuole essere essenzialmente per i bambini un’occasione di incontro e di integrazione con altri coetanei, uno spazio fisico e psicologico autonomo rispetto alle figure allevanti, un’opportunità per nuove esperienze cognitive.

Gli interventi educativi sono perciò finalizzati a favorire la crescita armonica del bambino mediante l’espressione delle sue potenzialità. Per questo il nido si propone di:

  • sostenere il rapporto del singolo bambino con gli altri;
  • facilitare gli scambi fra bambini favorendo la reciproca conoscenza.

La letteratura psico-pedagogica individua, infatti, nella socializzazione (intesa come capacità del bambino di instaurare relazioni signficative tra bambini e adulti e bambini e bambini) la condizione irrinunciabile per una sana ed equilibrata crescita dell’individuo. Il nido, perciò, rappresenta una condizione favorevole per una crescita psicologica sana. Collocare il bambino per alcune ore al giorno in un contesto extra-familiare nel quale egli può instaurare un rapporto con altri bambini può consentirgli una esperienza di crescita ricca.
Il progetto pedagogico è la base per una programmazione che tenga conto delle finalità che la struttura vuole realizzare. Esso è documentato e messo a disposizione delle persone che accedono al servizio.

La progettazione educativa è finalizzata ai tre ambiti di sviluppo del bambino nell’età considerata:

  • Sviluppo affettivo-relazionale che investe la sua capacità di “staccarsi” dalla figura materna di riferimento per creare nuovi legami significativi;
  • Sviluppo senso-percettivo e motorio collegato alla capacità sempre crescente di esplorazione dello spazio attraverso le capacità sensoriali
  • Sviluppo cognitivo e comunicativo con cui il bambino fa nuove esperienze (di linguaggio, di imitazione, di espressione)

La programmazione al nido va intesa, in generale come competenza relazionale del proprio intervento educativo. Essa implica innanzitutto la capacità di osservare, riconoscere e valutare i livelli di sviluppo del bambino ed i suoi bisogni di apprendimento motorio, cognitivo e relazionale. Significa quindi la possibilità di prevedere le risposte del bambino ai propri interventi, in quanto l’educatore è in grado di decentrarsi e di assumere il suo punto di vista. Significa, infine, contribuire efficacemente a creare un contesto relazionale stabile, coerente e flessibile. Per poter fare ciò, si chiede agli educatori l’assimilazione di un criterio e di una metodologia educativa precisa, insieme alla capacità di applicarli in modo intenzionale, flessibile e naturale, garantendo sempre il massimo rispetto per i bisogni specifici del singolo bambino, senza preclusioni di genere, razza e religione.

Questa concezione della programmazione si basa, sul piano psicologico, sulla considerazione del bambino come soggetto attivo e competente, dotato di capacità cognitive specifiche e di abilità funzionali, in grado di ricevere informazioni dall’ambiente. Si ritiene il bambino predisposto al comportamento sociale, in grado perciò di interagire e di porsi in relazione con altri soggetti, capace di sviluppare precocemente sistemi di comunicazione con gli adulti di riferimento prima e con i coetanei in un secondo momento.

La programmazione educativa e didattica ha il compito di rendere effettivamente operativo il servizio, tenendo conto sia del programma sia delle specificità dell’utenza alla quale si rivolge. Alla programmazione affidiamo una duplice direzione di lavoro: quella che parte dal programma (dal servizio educativo) e va verso il bambino, e quella che muove dalla realtà del bambino (dalla originalità dei suoi bisogni e dei suoi interessi, dalle sue diversità) e va verso i servizi, garantendo in questo modo una personalizzazione educativa. Proprio per questo la programmazione è contemporaneamente strumento di “applicazione” e di “negazione” (come completa riformulazione) del programma.

La programmazione si basa su:

  • Osservazione continua della realtà attraverso appositi strumenti per l’osservazione di gruppo e individuale
  • Programmazione sistematica (programmazione a breve termine settimanale) a cura del personale docente diversificata per periodi e attività a seconda della scelta metodologica fatta all’inizio dell’anno anno scolastico (programmazione annuale a lungo termine) sulla base di testi e riviste specifiche.
  • Verifica periodica tra il personale docente (una volta al mese) e con i genitori a scadenza semestrale.

La modalità seguita per la costituzione dei gruppi si basa sul raggiungimento delle diverse autonomie raggiunte o da raggiungere, delle abilità acquisite o da acquisire. Considerando lo sviluppo delle tre fasce di età, 3-12 mesi, 12-24 mesi e 24-36 mesi, sono di seguito riportati gli obiettivi di riferimento e alcune attività predisposte sulla base dei cinque campi formativi di esperienza sotto elencati:

  • CAMPO DELLO SVILUPPO SENSO-PERCETTIVO
  • CAMPO DELLO SVILUPPO MOTORIO
  • CAMPO DELLO SVILUPPO COMUNICATIVO
  • CAMPO DELLO SVILUPPO COGNITIVO
  • CAMPO DELLO SVILUPPO AFFETTIVO

SEZIONE DEI LATTANTI (03-12 mesi)

1 – CAMPO DELLO SVILUPPO SENSO-PERCETTIVO
Obiettivi:

  • la scoperta del corpo (attraverso il massaggio dell’educatrice, tutto in bocca, gioco allo specchio…)
  • emozione e sentimenti (star bene sul fasciatolo, gesti e parole d’affetto…)
  • la manipolazione (le mie mani afferrano, aperto e chiuso, le mani in azione…)
  • alla scoperta del tatto e del gusto (liscio, ruvido, dolce aspro)

2 – CAMPO DELLO SVILUPPO MOTORIO
Obiettivi:

  • il corpo come primo giocattolo (scopriamo come muovere mani, braccia e gambe)
  • giochi motori segmentati a gattoni e in appoggio
  • semplici percorsi didattici

3 – CAMPO DELLO SVILUPPO COMUNICATIVO
Obiettivi:

  • tra le pagine dei libri (figure da nominare, canzoni con gesti, ninne nanne)
  • l’arte al nido (strappo, strizzatura, …)

4 – CAMPO DELLO SVILUPPO COGNITIVO
Obiettivi:

  • Scoprire gli spazi (a gattoni, rincorro la palla…)
  • I fenomeni atmosferici (il caldo e il freddo, pioggia, vento…)
  • Gli animali e le piante (animali di peluches, il mondo naturale…)
  • La magia dell’acqua (laboratori con l’acqua..)

5  – CAMPO DELLO SVILUPPO AFFETTIVO

Obiettivi:

  • inserimento e accoglienza (giochi di benvenuto, salutiamo mamma e papà, le nostre emozioni..)
  • le routines (i gesti e le parole d’affetto…)

 

SEZIONE DEI PICCOLI (12-24 mesi)

1  – CAMPO DELLO SVILUPPO SENSO-PERCETTIVO
Obiettivi:

  • la scoperta del corpo (tutto in bocca, che bel gioco davanti allo specchio, la pulizia dello specchio…)
  • emozione e sentimenti (star bene sul fasciatolo, gesti e parole d’affetto…)
  • la manipolazione (le mie mani esplorano, le mani in azione…)
  • alla scoperta delle stagioni (frutti e colori dell’autunno, dell’inverno, della primavera e dell’estate)

2 – CAMPO DELLO SVILUPPO MOTORIO
Obiettivi:

  • il corpo come primo giocattolo (muoviamoci in allegria, a ritmo di musica…)
  • giochi motori segmentati (sopra-sotto, dentro-fuori)
  • movimenti insoliti (scatole e scatoloni, siamo gli animali…)
  • percorsi didattici (il serpente dei bambini, diamoci la mano, la catena dei bambini…)

3 – CAMPO DELLO SVILUPPO COMUNICATIVO
Obiettivi:

  • tra le pagine dei libri (parole per cullare, rassicurare , incuriosire…)
  • l’arte al nido (giochi di forme e colori, piccoli artisti…)
  • teatro e musica (ci travestiamo, ci scambiamo i vestiti…)

4 – CAMPO DELLO SVILUPPO COGNITIVO
Obiettivi:

  • Scoprire gli spazi (giochi con incastri, nel salone sul tappeto…)
  • I fenomeni atmosferici (il caldo e il freddo, la luna, il sole, la pioggia…)
  • Gli animali e le piante (animali di peluches, il mondo naturale…)
  • La magia dell’acqua (laboratori con l’acqua..)

5 – CAMPO DELLO SVILUPPO AFFETTIVO

Obiettivi:

  • inserimento e accoglienza (giochi di benvenuto, salutiamo mamma e papà, le nostre emozioni..)
  • le routines (i gesti e e le parole d’affetto…)
  • le festività (la nostra famiglia, io da piccolo…)

 

SEZIONE DEI GRANDI (24-36 mesi)

1  – CAMPO DELLO SVILUPPO SENSO-PERCETTIVO
Obiettivi:

  • la scoperta del corpo (sono fatto così, disegniamo la nostra sagoma,che bel gioco davanti allo specchio…)
  • emozione e sentimenti (culliamo le bambole, mi ricordo…quando ero piccolo…)
  • la manipolazione (le mie mani esplorano, giochi con le farine, il rumore delle foglie…)
  • alla scoperta delle stagioni (frutti e colori dell’autunno, dell’inverno, della primavera e dell’estate)

2 – CAMPO DELLO SVILUPPO MOTORIO
Obiettivi:

  • il corpo come giocattolo (muoviamoci in allegria, a ritmo di musica…)
  • giochi motori segmentati (sopra-sotto, dentro-fuori)
  • movimenti insoliti (scatole e scatoloni, tunnel di sedie…)
  • percorsi didattici (costruiamo la nostra strada, seguiamo le impronte…)

3 – CAMPO DELLO SVILUPPO COMUNICATIVO
Obiettivi:

  • tra le pagine dei libri (primi libri, la nostra storia, le storie famose…)
  • l’arte al nido (piccoli artisti,dipingiamo con le spugne, dipingiamo coni pettini…)
  • teatro e musica (la magia dei trucchi, il teatro dei burattini…)

4 – CAMPO DELLO SVILUPPO COGNITIVO
Obiettivi:

  • Scoprire gli spazi (giochi con incastri, luoghi proibiti…)
  • I fenomeni atmosferici (il caldo e il freddo, la luna, il sole, la pioggia…)
  • Gli animali e le piante (piccoli giardinieri,il mondo naturale…)
  • La magia dell’acqua (laboratori con l’acqua,acchiappa il  pesciolino, soffiamo con le cannucce..)

5 – CAMPO DELLO SVILUPPO AFFETTIVO

Obiettivi:

  • inserimento e accoglienza (giochi di accoglienza, le nostre emozioni..)
  • le routines (i gesti e le parole d’affetto …)
  • le festività (la nostra famiglia, io da piccolo …)

Accanto alla continuità tra la scuola e la famiglia, indispensabile per la creazione di uno stile educativo comune, si ritiene importante stabilire una continuità con le istituzioni educative precedenti, collaterali e successive. L’esigenza di garantire questa continuità scaturisce da motivazioni di tipo psicologico e pedagogico.

I percorsi di continuità che verranno proposti sono due:

  • Percorso di continuità orizzontale, che si realizza nella collaborazione con le altre scuole di pari grado. Gli obiettivi fondamentali di questa continuità riguardano lo sviluppo della conoscenza reciproca tra scuole, l’instaurazione di rapporti di fiducia e collaborazione, lo scambio di esperienze e di strategie educative tra insegnanti. La continuità orizzontale coinvolge in modo particolare la scuola dell’infanzia: durante l’anno scolastico vengono effettuate visite alle altre scuole di pari grado presenti nel territorio limitrofo e vengono programmati momenti di incontro sia per le insegnanti che per i bambini;
  • Percorso di continuità verticale, che coinvolge il micronido e la scuola dell’infanzia. Essa è intesa come un filo conduttore che lega fra loro situazioni diverse, permettendo al bambino di inserirsi senza traumi in nuovi ambienti e di far fronte a proposte ricche di sollecitazioni nuove e complesse. Nella programmazione del micronido è espressamente prevista una integrazione continua fissata in determinati momenti all’interno del percorso educativo-didattico annuale.

È compito primario nella gestione del micronido far partecipe la famiglia nella programmazione educativa e di assicurare diverse forme di partecipazione dei genitori all’attività del servizio. Proprio per questo, ad inizio anno, vengono eletti due rappresentanti, uno per  piccoli (12-24 mesi) e uno per i grandi (24,36 mesi) e due rappresentanti che partecipano di diritto al comitato di verifica qualità del micronido.

Il micronido si propone anche di curare l’informazione permanente della famiglia sui suoi programmi generali e particolari, stimolare la partecipazione alle attività, consigliare ai genitori le specifiche dimensioni di intervento educativo a seconda dei bisogni e dei problemi dei bambini.

Su di un piano generale, la relazione tra la scuola e la famiglia si basa su colloqui e  incontri.

Tra i colloqui distinguiamo :

  • il colloquio con i genitori prima dell’inserimento;
  • i colloqui informali (quando i genitori portano i bambini al nido o li vengono a prendere);
  • i colloqui periodici (circa due volte all’anno) che vengono concordati tra genitore ed educatore.

Tra gli incontri possiamo distinguere in incontri informali e le riunioni ufficiali.

Gli incontri informali comprendono lo scambio occasionale, le riunioni a scopo organizzativo e gli incontri di informazione.

Le riunioni ufficiali di gestione sociale comprendono gli incontri di sezione, le assemblee e il consiglio di gestione.

Il contatto con le famiglie viene mantenuto e incentivato con la predisposizione di momenti di collaborazione attiva tra educatori e genitori, per quanto riguarda sia una più completa e funzionale preparazione dell’ambiente, sia la progettazione e l’attuazione di una serie di attività. In generale i genitori possono rispondere in modo molto positivo a richiesta di coinvolgimento che possono riguardare:

  • la progettazione e costruzione di particolari attrezzature e giocattoli (la casetta, il teatrino…);
  • il reperimento di materiali idonei ad essere utilizzati (materiali poveri, scatoloni, tendaggi, vecchi arredi da riadattare…);
  • la preparazione di festicciole, di mostre, di passeggiate;
  • l’installazione di mini-laboratori (per esempio di burattini, marionette, maschere) che oltre a servire per l’attività con i bambini costituiscono un luogo di appropriazione di conoscenze e di tecniche dei genitori con riferimento a un possibile esperto;
  • l’aiuto nella manutenzione della scuola (pulizie degli ambienti, opere di giardinaggio e sistemazione del materiale).

È compito fondamentale dell’ente gestore avviare rapporti con il territorio circostante e in modo particolare con i servizi sociali di riferimento, con il distretto socio-sanitario, con l’azienda ulss e con i servizi della disabilità.

L’ente gestore lavora ormai da anni in questo senso, non solamente per favorire l’inserimento di bambini portatori di handicap ma anche per valutare insieme alla struttura sociale di competenza situazioni di disagio sociali o situazioni di particolare difficoltà che necessitano di intervento logopedico o altro.

L’associazione, inoltre, collabora con il S.I.L. (servizio integrazione lavorativa) per l’inserimento di personale ausiliario con disabilità sociale nelle proprie attività.

Per garantire la rilevazione del grado di soddisfazione di utenza, committenza, degli operatori e delle famiglie vengono programmati momenti di verifica che consentano di formulare ipotesi significative.

La verifica è un momento molto importante poiché consente di valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati e di riprogrammare le attività in modo tale da elevare la qualità del servizio e la sua azione educativa. Proprio per questo sono programmate azioni di verifica non soltanto alla fine del percorso educativo-didattico ma durante tutto il suo svolgersi.

Gli indicatori di verifica sono:

  • grado di soddisfazione da parte dei genitori e delle famiglie che si ottiene con una verifica annuale tra le parti coinvolte (educatori, comitato di gestione, rappresentanti del Comune) in modo tale da verificare l’andamento del nido e con questionari, appositamente predisposti;
  • grado di soddisfazione degli operatori che si ottiene con incontri di verifica quindicinali guidate talvolta da esperti del settore;
  • redditività ed efficienza ( programmazione degli acquisti nei tempi assegnati, utilizzo appropriato delle risorse e del tempo, impegno personale, consapevolezza dell’impatto economico e gestionale delle attività)
  • relazionalità positiva (utilizzo di linguaggi e modalità relazionali positive e adatte verso i bambini e i genitori, disponibilità e capacità a cooperare e lavorare in gruppo, disponibilità a affrontare e risolvere i conflitti)
  • coerenza con i valori del servizio (adesione ai valori dell’associazione, valorizzazione e rispetto delle altre persone)

La trasparenza del servizio è visibile attraverso la carta dei servizi appositamente predisposta  dove sono definiti i criteri per l’accesso ai servizi del micronido, le modalità di funzionamento degli stessi, e la metodologia di definizione delle rette e l’organizzazione degli orari, le condizioni per facilitare le valutazioni del servizio da parte degli utenti e dei genitori, le procedure per la gestione delle liste d’attesa.

ESEMPIO DI PROGETTO EDUCATIVO DIDATTICO ANNUALE

DETTAGLI PROGETTO EDUCATIVO

Titolo “Il libro dei piccoli”

Quest’anno viene adottato un libro –guida per le attività didattiche dal titolo “Il libro dei piccoli” di Roberta Fanti, ed. del borgo.

L’adozione di un fascicolo di supporto alle attività è stata fatta per consegnare alla fine dell’anno i lavori dei bambini in un modo più ordinato e rappresentativo delle attività che si svolgono durante l’anno.

Dal libro vengono tratti gli obiettivi per la programmazione annuale specifica che saranno di volta in colta tradotti in attività educative diversificate per fasce di età.

Durante la programmazione annuale sono previsti 4 argomenti che saranno approfonditi dal gruppo dei grandi. L’approfondimento degli argomenti si basa sulla lettura e le attività tratte dai testi di Agostino Traina:

“Il fantastico viaggio del Signor acqua”

“Che fine ha fatto il Signor aria?”

“Il sole si mette il pigiama”

“Il vulcano è una testa calda”

Ci sarà poi il progetto continuità che sarà sviluppato nei mesi di marzo-aprile 2015 da formulare insieme alla scuola dell’infanzia “don Milani”. Il tema della continuità è già stato stabilito dall’Istituto comprensivo Zanellato ad inizio anno scolastico in quanto è comune a tutte le classi di ogni ordine e grado che partecipano alla continuità ed riguarderà la pace, “La pace viene con te”.

PROGRAMMAZIONE ANNUALE

Settembre. “Eccomi qua”

Obiettivi generali: sviluppo del campo affettivo-comunicativo e cognitivo

Obiettivi specifici:

  • riconosco le persone che mi stanno attorno, i miei compagni di sezione, le educatrici, ecc..la mia famiglia (mamma e papà)
  • riconosco gli oggetti a cui sono affezionato
  • riconosco gli ambienti del nido…(il trenino)
  • sviluppo autonomia personale

Attività sezione piccoli (12-24 mesi)

  • giochi con la palla
  • esploriamo le nostre sacche
  • personalizziamo la nostra sezione
  • esploriamoli bagno come…gattini
  • esploriamo la sala mensa
  • esploriamo il dormitorio
  • mi riconosco nella mia foto
  • riconosciamo il nostro giocattolo preferito

Attività sezione grandi (24-36 mesi)

  • esploriamo le nostre sacche e appendiamo asciugamano e bavaglino
  • riconosciamo le nostre giacche e impariamo a metterle
  • riconosciamo le nostre scarpe e impariamo a indossarle
  • personalizziamo la nostra sezione
  • esploriamo gli ambienti del nido
  • mi riconosco nella foto
  • mi rappresento
  • riconosco i mie giochi

Settembre-Ottobre: “I colori: approfondimento del colore giallo, rosso, blu e verde”

Obiettivi generali: sviluppo del campo percettivo, e cognitivo

Obiettivi specifici:

  • riconosco i 4 colori fondamentali: giallo, rosso, verde blu.

Attività sezione piccoli (12-24 mesi)

  • giochi con materiale di colore diverso (lego, macchinine)
  • manipolazione di colore nelle sue diverse forme ( a dito, con la spugna, pennarello, cera)

Attività sezione grandi (18-36 mesi)

  • coloriamo con i colori a dita;
  • spargiamo la farina gialla;
  • coloriamo con il pennarello rosso, giallo, blu e verde;
  • collage con la carta colorata;
  • gioco con lego da dividere;
  • lavoretto festa dei nonni.

Ottobre –novembre: “Conosciamo l’autunno. Frutti e animali in letargo”

Obiettivi generali: sviluppo del campo percettivo, e cognitivo

Obiettivi specifici:

  • riconosco i frutti e i prodotti dell’autunno attraverso il gusto, il sapore, il tatto.
  • Conosco gli animali che vanno in letargo.

Attività sezione piccoli (12-24 mesi)

  • conosco e assaggio la pera
  • conosco e assaggio il melograno
  • dipingo con il melograno
  • conosco la mela faccio gli stampini con gli spicchi
  • conosco, assaggio e lavoro l’uva
  • faccio il succo d’uva e lo assaggio
  • conosco la zucca e la assaggio
  • conosco e assaggio il caco
  • conosco e assaggio la castagna, cruda e cotta
  • conosco la storia di San Martino legata alla tradizione
  • riconosco la forma della castagna e la provo a comporre con la farina gialla
  • verifica sul riconoscimento del gusto dei diversi frutti stagionali
  • figure di animali da osservare e colorare.

Attività sezione grandi (24-36 mesi)

  • conosco e assaggio la pera
  • conosco e assaggio il melograno
  • dipingo con il melograno
  • conosco la mela faccio gli stampini con gli le mele
  • conosco, assaggio e lavoro l’uva
  • faccio il succo d’uva e lo assaggio
  • conosco la zucca e la assaggio
  • scavo e intaglio la zucca
  • conosco e assaggio il caco
  • conosco e assaggio la castagna, cruda e cotta
  • conosco la storia di San Martino legata alla tradizione
  • riconosco la forma della castagna e la provo a comporre con la farina gialla
  • verifica sul riconoscimento della forma dei diversi frutti stagionali
  • festa di Halloween